Il mondo SEO, fra l’8 e il 9 Marzo, ha subito un forte scossone. Si sono infatti notate improvvise fluttuazioni della SERP e si è iniziato a parlare di un possibile nuovo algoritmo di Google.
Google, per sua politica, difficilmente conferma il rilascio di update di questo tipo, per evitare di incentivare ottimizzazioni SEO Google-oriented. L’obiettivo di Google è invece da sempre quello di promuovere approcci user-oriented, che prescindono da ogni tipo di possibile aggiornamento degli algoritmi (per questo ti consigliamo la lettura del nostro articolo SEO, la miglior strategia di sempre più altre 10).
John Mueller di Google, in seguito a varie domande, ha infatti ribadito su Twitter che gli aggiornamenti avvengono quotidianamente lasciando intendere che non vi fosse nulla di rilevante su cui concentrarsi.
Sempre Google, tramite Gary Illyes, ha però dato una sorta di contentino alle numerose richieste degli utenti battezzando in modo non ufficiale questi aggiornamenti con il nome in codice “Fred”.
Google ha quindi tentato di minimizzare la vicenda, ma molti servizi di analisi SERP hanno evidenziato grosse fluttuazioni.
Anche Semrush, tramite Olga Andrienko, ha evidenziato questa situazione:
Qualcosa quindi pare sia accaduto, rimane da chiedersi verso quale direzione. Un indizio importante lo si può trarre dal fatto che le reazioni più grandi siano avvenute nei forum di BlackHat SEO (cioè dedicati alle tecniche SEO illecite), dove molti utenti hanno segnalato grandi perdite di ranking e penalizzazioni.
L’intervento potrebbe (il condizionale rimane d’obbligo) essere stato indirizzato a migliorare l’analisi della qualità dei link, tramite sanzionamento e penalizzazione di quei siti che adoperano pratiche di link building illecite, andando allo stesso tempo quindi a premiare i siti posizionati in modo lecito.
Anche noi, in Lead Champion, abbiamo avuto verificato decisi cambiamenti riguardo il nostro posizionamento SEO (in meglio, fortunatamente) e lo si può notare nel grafico fornito da SemRush:
In Conclusione
Google è sempre al lavoro per garantire la migliore esperienza di utilizzo possibile del suo motore di ricerca, per cui episodi come questi sono molto frequenti.
Impostando per il tuo sito una politica SEO sempre orientata all’utente si possono ottenere sul lungo termine ottimi risultati in termini di visibilità. Le tecniche di black hat SEO come la compravendita di link, i commenti spam, il cloaking e il keyword stuffing possono in alcuni casi portare vantaggi temporanei, ma sono pratiche assolutamente da evitare , pena pesanti perdite di ranking difficilmente rimediabili in futuro.
E voi, avete notato differenze recenti circa il vostro posizionamento? Fatecelo sapere nei commenti!
Cristian Marchisio