L’influencer marketing è diventato molto popolare nell’ultimo periodo.

Secondo una ricerca condotta da Mediakix, diversi brand hanno deciso di affiancare alle loro campagne marketing collaborazioni con noti influencer e micro-influencer.

L’80% dei marketer intervistati ritiene l’influencer marketing una campagna efficace. Di contro, solo il 5% delle persone intervistate ha dichiarato di ritenerlo inefficace.

quanto è efficace l'influencer marketing
Ma quali sono gli aspetti positivi di questa strategia? E soprattutto, quali sono le sfide maggiori da affrontare?

Crea un traffico di qualità

Ogni settore ha i propri influencer.

Gli influencer riescono a creare un traffico altamente targettizzato per il tuo prodotto, grazie alla loro notorietà, e anche perché solo gli interessati al settore seguono i loro aggiornamenti.

la qualità del traffico influencer è migliore
Secondo il 71% dei marketer il traffico generato dagli influencer è migliore rispetto a quello ottenuto da altre fonti. Il pubblico, infatti, tende a “convertirsi” molto più facilmente,  perché si fida dell’influencer, del suo giudizio e della sua esperienza.

ROI creato dall’influencer marketing

il roi di un'influencer marketing
Il 48% dei marketer considera migliore il ROI (ritorno sull’investimento) ottenuto con una campagna di influencer marketing rispetto alle altre strategie marketing. Mentre un buon 41% lo considera paragonabile a quello ottenibile con altri canali.

Solo l’11% lo considera come “peggiore”.

Programmare male una campagna di Influencer marketing, affidarsi alla persona sbagliata o non completamente in target o sponsorizzare il prodotto sbagliato potrebbero essere causa di un ritorno sull’investimento basso.

Questo deve far riflettere su quanto sia importante il lavoro iniziale di analisi del prodotto, della buyer persona e del influencer a cui rivolgersi.

Il budget destinato all’influencer marketing è cresciuto nel 2019

Il 65% dei marketer ha dichiarato di aver aumentato il budget marketing dedicato agli influencer. Di questi, il 17% ha anche rivelato di dedicargli più del 50% del totale del budget.

4 nel 2019 il budget per l'influencer marketing sarà minore o maggiore
Solo il 2% ha dichiarato di voler diminuire l’investimento destinato a questo tipo di campagna.

Confrontando questi dati con i precedenti – dove l’11% degli intervistati dichiarava di aver ottenuto un ROI peggiore rispetto ad altre campagne – risulta evidente come, anche coloro che non hanno ottenuto il risultato sperato, conoscono le sue potenzialità.

Qual è il miglior canale?

Non è difficile immaginare la risposta giusta, non è vero?

5 social migliore per influencer marketing
Instagram domina la classifica dei social per l’influencer marketing. L’incremento di uso delle storie e le nuove funzionalità rilasciate nell’ultimo periodo (domande, sondaggi, reaction…), hanno fatto crescere la popolarità di questo social.

YouTube occupa il secondo posto in classifica. Viene scelto dal 70% dei votanti, che lo reputano un’ottima piattaforma per l’influencer marketing.

Il punto di forza di Instagram è il fatto che sia un social molto “visuale”: i follower quindi tendono a ricordare il prodotto perché hanno un’immagine di questo. Per YouTube, invece, vince il fattore video: sono molto più coinvolgenti dei contenuti statici, e in più possono mostrare anche come usare il prodotto!

Snapchat, invece, nonostante sia l’app che ha ispirato le fruttuose storie di Instagram, non viene considerata come una buona piattaforma. Allo stesso modo, anche LinkedIn e Twitter, nonostante il grande numero di utenti, non vengono considerate piattaforme utili per questa strategia.

Le sfide maggiori dell’influencer marketing

Come ogni strategia di marketing, anche l’influencer marketing presenta delle sfide.

Secondo la ricerca di Mediakix sono 3 le maggiori sfide – rispetto alle 12 individuate dai ricercatori – a cui prestare grande attenzione:

  1. Trovare il giusto Influencer;
  2. Imparare a riconoscere un account popolato da profili fake;
  3. Il cambiamento degli algoritmi a discapito dei contenuti.

Scegliere l’influencer sbagliato, infatti, può generare non soltanto un ROI negativo, ma anche confusione nel consumatore. Proprio per questo motivo è necessario fare attente analisi e ricerche prima di affidarsi a un influencer.

Individuare profili “gonfiati” dai follower fake è, per fortuna, sempre più facile, ma nonostante questo resta un problema molto serio per i marketer. Esistono diversi strumenti che si possono usare per verificare i follower di un profilo – Ninjalitics ad esempio – e che permettono quindi di evitare di incorrere in fake influencer!

Anche il cambio degli algoritmi può influenzare il risultato di una buona campagna. Purtroppo questo è un problema a cui non vi è una vera e propria soluzione. Capire gli algoritmi dietro le piattaforme e prevederne i cambiamenti, o rispondervi in modo rapido è difficile.

Quali metriche considerare?

A discapito di ciò che si potrebbe pensare, non sono le vendite generate la metrica più affidabile. Il 75% preferisce un buon engagement!

6 quali sono le metriche piu importanti
I marketer, infatti, sanno bene che il pubblico ha bisogno di essere coinvolto dal prodotto prima di diventare un cliente. Generare un buon engagement permette di trasformare una lead in un cliente fidelizzato!

Lo scopo dell’influencer marketing è far leva sulla fiducia che il pubblico ha sull’influencer, con lo scopo di “trasferirla” al prodotto sponsorizzato.

L’influencer Marketing nel B2B

Instagram, purtroppo però, non è il social più adatto al prodotto venduto dalle aziende B2B, e i clienti tipo non sono assidui seguaci dei classici influencer.

È molto difficile che un buyer b2b si ritrovi a cliccare su un link di Instagram, visitare il tuo sito e lì acquistare il software che vendi. Ha bisogno piuttosto di indagare sull’azienda online, parlarne con un collega o un conoscente che usa il prodotto, fare ricerche…

MarketingLand propone di usare il modello 1:9:90 teorizzato da Charles Arthur.

  • 1% Influencer: gli esperti del settore. Sono coloro che studiano il mercato, lo conoscono, ne parlano con consapevolezza. I consumatori si fidano perché sanno che hanno una grande conoscenza in materia.
  • 9% promoter: sono coloro che amano provare i prodotti e parlarne con il loro seguito. Non sono conosciuti come gli influencer, ma si dedicano a un settore specifico e quindi vengono identificati come grandi conoscitori del tipo di prodotto.
  • 90% mercato: coloro che acquistano davvero il prodotto. Nonostante sia la parte di pubblico più importante, sono quelli che parlano meno della proprie esperienze e non influiscono sulle decisioni degli altri. Questa parte del mercato ha acquistato il prodotto perché stimolata da influencer e promoter.

Nel settore B2B è necessario creare un dialogo con tutte e 3 le parti. Grazie agli influencer far conoscere il prodotto, farlo provare e sponsorizzare dai promoter e infine occuparsi del mercato per assicurarsi che sia soddisfatto.

Conclusioni

L’influencer marketing è un’ottima strategia. Come tutte, però, ha bisogno di essere calibrata e adattata alla propria azienda.

Come dimostrato dalla ricerca il ROI e il traffico generato da questo tipo di campagna è comparabile, o anche superiore, a quelli generati con altre strategie.

Questo tipo di campagna si basa, ovviamente, sulla popolarità dell’influencer scelto, con lo scopo di poter beneficiare della fiducia che i follower hanno in lui/lei e del traffico generato dalla fama.

Vi sono elementi a cui prestare attenzione, come la scelta della persona giusta, con conseguente analisi del suo seguito e del traffico che genera, ma grazie a diversi tool è possibile riconoscere il profilo più adatto alla tua azienda.

Resta solo una cosa da fare a questo punto: fai le tue ricerche e scegli l’influencer che fa per te!

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